domenica 3 settembre 2017

DEATH NOTE - Alcuni Aspetti Positivi


Non scrivo questa valutazione per andare controcorrente alla più grande fetta della comunità alla quale il film è piaciuto quanto camminare sui chiodi arrugginiti. Il film "Death Note", distribuito da Netflix, essendo una pellicola basata sull'opera di Tsugami Oba mostra alcuni punti di vista interessanti e che meritano di essere presi in considerazione. Ma prima di fare un'analisi di questi elementi, non posso non mettere in chiaro come la maggior parte delle persone che conoscono bene il fumetto e l'anime si mettano a paragonare il film con l'opera originale. Mi sembra alquanto chiaro che riproporre in un film di 1 ora e 40 minuti un anime di 37 episodi sia impossibile. La sinossi deve essere più spedita, alcune cose devono essere ricreate e adattate al contesto in cui le si vuole far ambientare. Questo io l'ho capito già con altre pellicole basate o ispirate all'opera originale (vedi Silent Hill, vedi Resident Evil, vedi 300), che discostano di parecchio da essa. Ciò tuttavia non vuol dire che, ricreando una storia, essa non possa essere raccontata decentemente. Magari la storia del film di Death Note non è stata raccontata in modo impeccabile, ma a mio parere non è malvagia. Preso come film a sé stante, dimenticando quindi l'anime, vediamo quali secondo me sono gli aspetti positivi.

- Ryuk: Willem Dafoe è Ryuk. A parte la CGI che gli hanno incollato sulla faccia (ne avrebbero potuto fare a meno), l'interpretazione dello Shinigami è spettacolare. Per chi conosce l'anime, noterà subito la fedeltà del demone del film con quello del manga. Stesso modo di porsi, stesso atteggiamento e con una risata che ha un fortissimo impatto. Per chi invece non ha mai visto l'anime, rammenterà un personaggio memorabile.

- L: Keith Stanfield interpreta il famigerato detective in un modo molto particolare e godibile. Le sue abitudini sono fedeli al personaggio del manga: sta chino su sé stesso, mangia dolci ed è trasandato. Per il resto si discosta su altri livelli. Lasciamo perdere il colore della pelle che non importa, le sue reazioni sono più umane e non del tutto fredde e fiacche. L'aspetto estetico è molto caratteristico, gli abiti neri che indossa per 3/4 del film, cappuccio e maglietta con collo alto per coprire il viso lo rendono affascinante.

- Le reazioni: i protagonisti per antonomasia (L e Light) non sono calmi, freddi e seri. Hanno una personalità più comune e vicina all'essere umano. Hanno paura, si arrabbiano, perdono la calma. Questo fa sì che li vediamo molto più vicini a noi anziché come modelli verso i quali tutti quanti noi nutriamo un desiderio di essere come loro: arguti, pacati e ammalianti.

- Le morti: a mio avviso realizzate bene, dalla prima decapitazione all'ultima architettata di Light. Gli effetti speciali utilizzati a dovere.

- La sinossi: molto diversa dall'originale. Alcuni ruoli si invertono, le cose vanno differentemente, molte sequenze vengono ricreate e riadattate. Questo però non inficia il racconto della storia che può piacere e non piacere. Io l'ho trovata gradevole e non banale. Visto il finale, mi aspetto qualche tocco in più nel sequel.

- La colonna sonora: sappiamo che la colonna sonora è molto importante in un film. In tal caso le scelte delle tracce le considero molto buone (mi sono innamorato di "Reckless" ad inizio film, di "The Power Of Love" alla fine e trovo adattissima anche "Take My Breath Away" al ballo della scuola). A mio parere stanno benissimo.

- Il finale: inizialmente quest'ultimo non lo avevo capito. Riguardandolo una seconda volta (sì, ho visto il film 2 volte) forse sono riuscito a fare 2 + 2, ma non voglio spoilerare. La risata di Ryuk che chiude tutto è un bel tocco. Ad ogni modo lascia aperta la strada per un sequel, e sono uno di quei pochi che lo attendono per vedere come le cose si evolveranno.

E dunque questi sono i motivi per cui Death Note non lo reputo un brutto film. Presente qualche buco di sceneggiatura e qualche elemento che non mi è piaciuto per niente (forse ne parlerò in un prossimo articolo), ma per il resto me lo aspettavo molto peggio.
Voto personale: 3/5

mercoledì 8 marzo 2017

SUITS - La Bella Legge


Finita ieri la quinta stagione e sono in attesa della sesta. Un legal drama che mi ha preso subito dall'episodio pilota e che nel finale di stagione si è meritata una valutazione di 5 stelle. Innanzitutto è una serie che mi riguarda da vicino essendo studente di giurisprudenza e, cercando qualcosa di adatto a me, devo dire che non mi ha deluso neanche un po'. Sarà banale da dire ma è una serie che in questi giorni mi ha spronato anche con i miei studi. Caratterizzata da un peculiare climax che mi ha toccato in ogni puntata e che mi invogliava ad andare fino in fondo per scoprire come Harvey riusciva a risolvere il caso, scoprire come l'ascesa di Mike poteva essere troncata da un momento all'altro. Il tutto contornato da una piccola ma presente atmosfera ansiogena. Un plauso particolare va a Rick Hoffman (interprete di Louis Litt) che anche se il suo personaggio appare come il rompi scatole di turno, in realtà con il suo faccione e con il suo atteggiamento è riuscito a farmici affezionare e a strapparmi anche diversi sorrisi! Un altro motivo per continuare a guardare Suits? La segretaria di Harvey: Donna! Interpretata dalla bravissima e bellissima Sarah Rafferty.
Vediamo come si evolverà il tutto con l'uscita della sesta stagione, e spero che la mia valutazione continui ad essere tale!
Valutazione personale: 5/5.


giovedì 2 marzo 2017

UNA SERIE DI SFORTUNATI EVENTI - Un Fausto Inizio


Dopo poco tempo dall'uscita si è creata subito una divisione tra utenti che preferiscono il film e chi invece sta adorando la serie. Per quanto riguarda la mia posizione, avendo visto innumerevoli volte il film e avendo concluso da poco la prima stagione della serie, dico fin da subito che reputo quest'ultima un gioiellino per diversi aspetti superiore rispetto alla pellicola. Innanzitutto voglio fare un plauso a Neil Patrick Harris per l'interpretazione del conte Olaf. Secondo me è riuscito ad eguagliare la recitazione di Jim Carrey nei suddetti panni, regalandoci bei sorrisi e non solo, anche momenti in cui lo si odia. Un nota di merito va anche e soprattutto a Malina Weissman e Louis Hynes, rispettivamente Violet e Klaus Baudelaire, a me ignoti ma che si sono rivelati essere all'altezza della situazione. Un favoloso Patrick Warburton nei panni di Lemony Snicket che riappare di tanto in tanto nel corso delle puntate per narrare la storia. La serie si alterna magnificamente tra momenti in cui ti scoppia una risata e momenti in cui sopravviene tristezza, incastrando molto bene anche notevoli colpi di scena. Avendo già visto il film determinate circostanze sapevo già come sarebbero andate a finire, tuttavia lo stesso non posso dire delle ultime due puntate di stagione che hanno aperto un nuovo sipario e già volevo sapere come sarebbe andato a finire. Il finale è stato da brividi e non vedo l'ora che esca la seconda stagione. Ecco perché ho voluto denominare questa mia riflessione "Un Fausto Inizio", al contrario del titolo delle prime due puntate "Un Infausto Inizio", proprio per risaltare il mio entusiasmo per la visione. Che la seconda stagione arrivi presto!
Voto personale: 5/5 

lunedì 20 febbraio 2017

LA FESTA DELLE FIDANZATE - No sense (?)


Bob Odenkirk è il protagonista di questo film originale Netflix che non ho ben capito dove voglia andare a parare. Dalla premessa in evidenza sembrava molto interessante, mi ha dato l'idea di essere un film capace di farmi passare un'oretta in tutta spensieratezza. Tuttavia, a parte qualche battutina strappa sorriso del caro Bob e del suo simpatico faccione al quale sono affezionato, ho trascorso un'ora e dieci nella più totale noia tra buchi di sceneggiatura e situazioni talmente surreali da farti chiedere in continuazione "perché?!". La pellicola mi è parsa un grande NO SENSE, non so se a voi ha fatto lo stesso effetto. Visto la breve durata, 70 minuti, sicuramente ci saranno state un bel po' di scene tagliate rendendo il film un enorme what the fuck?
Mi dispiace molto, soprattutto per l'attore che tutti conosciamo come Saul in Breaking Bad e Better Call Saul, ma questa pellicola per me è un passo falso.
Valutazione personale: 2/5

sabato 18 febbraio 2017

GRILLO VS GRILLO - Il Primo Speciale Comico Italiano di Netflix


Lo show "Grillo VS Grillo" si spera sia il punto di partenza di una nuova categoria nel catalogo italiano di Netflix: lo stand-up comedy nostrano. Infatti lo speciale comico in oggetto è il primo ad approdare nel catalogo della piattaforma, e auspico non sia l'ultimo. Difatti c'è una grossa carenza di spettacoli di comici italiani nel nostro servizio di streaming preferito, che ha voluto così porre rimedio. Nello show in oggetto Grillo ci mostra la capacità di ridere di sé stesso, e non soltanto facendo riferimento al suo movimento politico, ma prendendo di mira quelle che sono state le tappe della sua vita: quando era bambino, quando ha iniziato a fare sketch comici sui palchi, i suoi primi viaggi di lavoro nonché la sua vita privata. Naturalmente non mancano i riferimenti al partito a cui ha dato vita insieme all'imprenditore Gianroberto Casaleggio. Un'ora e mezza di battute e di autoironia che vi faranno divertire senza dubbio, alla stregua dei suoi show alla Rai.
Valutazione personale: 4/5.

domenica 29 gennaio 2017

WRONG TURN - Brutta trasposizione di una leggenda


In molti conosciamo la leggenda del serial killer conosciuto con il nome di Sawney Bean. Il film in questione, alla stregua de "Le Colline Hanno Gli Occhi", vuole essere un riadattamento cinematografico del mito e che ha raccolto più dati negativi che positivi. Tuttavia voglio spezzare una lancia a favore del concept art con cui sono stati realizzati i mutanti che nel film danno la caccia ai malcapitati. Non sono realizzati male, anzi se me li trovassi davanti probabilmente non ci penserei un attimo a darmi alla fuga istantanea. Si comprende bene che per il loro sviluppo si è presa visione di persone realmente contaminate dall'incidente di Chernobyl visto l'inserimento di foto ritraenti questi ultimi nei titoli di testa. Buona anche la realizzazione delle scene violente e gore. Ma ciò che fa di questo film uno sgraziato tentativo di horror è la scelta del regista di inserirci situazioni molto leggere decorate da battutine a volte anche a sfondo sessuale nonché anche da circostanze molto ma molto scontate. Il film tenterà in alcune scene di fare leva sull'ansia ma tale tentativo non riuscirà dal momento che, come ripeto, si tratta di comuni situazioni presenti nella maggior parte dei film horror pertanto saprete già come andrà a finire anche dai primi minuti del film. Non mancheranno frazioni di jumpscare ma sono veramente poche per poterle prendere sul serio in considerazione. Del resto un'oretta e mezza spensierata la si passa con piacere sul divano a gustarsi una buona cioccolata calda. Mi sento di premiare il concept dei mutanti pertanto non darò un giudizio prettamente negativo.
Voto personale: 3/5.

sabato 28 gennaio 2017

iBOY - Non proprio un film per ragazzini


Dalla lettura della descrizione questo originale Netflix mostrava la premessa di essere un film destinato a un pubblico giovane, ma mi sono ricreduto. Ormai sappiamo tutti che gli smartphone sono diventati una componente necessaria e integrante della nostra vita, e di tale proiezione il film "iBoy" può essere visto come una rappresentazione dal concept forse un po' estremo ma molto fantasioso e originale. Il protagonista, Tom, dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile ottiene la facoltà di poter controllare gli smartphone altrui, un privilegio che di certo tutti vorremmo. Da questa prefazione può sembrare si tratti di una pellicola leggera ma in realtà offre una sinossi dai toni cupi e drammatici. Non è proprio un film per ragazzini data la presenza di stupri, volgarità, spaccio di droga e una sentita dose di violenza. Il primattore assumerà la veste di punitore incappucciato, di un eroe se vogliamo dirla tutta dal momento che userà la sua grazia per, citando il protagonista stesso, "compiere qualcosa di buono". Il tutto reso godibile da un buon uso degli effetti speciali. Peccato tuttavia per il finale a mio parere alquanto comune e scontato, ma nel complesso l'ho trovato un bel film data la circostanza che mi ha proposto qualcosa di diverso da quello che mi aspettavo.
Voto personale: 4/5.

mercoledì 25 gennaio 2017

BETTER CALL SAUL - Inaspettate Vesti


Finite di vedere le prime due stagioni della serie spin-off di Breaking Bad. Dal titolo si comprende bene che in questa sede il protagonista principale è l'avvocato Saul Goodman, legale di Walter e Jesse. Bisogna precisare subito che la serie nasce come prequel di Breaking Bad, quindi tutte le vicissitudini accadono qualche anno prima dell'ascesa di Walter White nel mondo della droga. Infatti vediamo ricomparire alcuni personaggi tra cui Mike Ehrmantraut e Hector Salamanca in tutt'altre vesti inaspettate, soprattutto quest'ultimo. Ma la serie non si focalizza solo su Saul, del quale sapremo di più sulla sua vita precedente quando utilizzava il suo vero nome, bensì anche su Mike il quale personaggio viene più approfondito specialmente dal lato della sua vita privata. La serie l'ho trovata molto coinvolgente, e sarà sicuramente lo stesso per chi ha amato Breaking Bad, ma rispetto a quest'ultima si differenzia molto. Viene in particolar modo in rilievo il carattere legal, solo dopo attorniato dal susseguirsi di una serie di circostanze che si ricollegano in Breaking Bad. Presente una buona vena comica grazie alla loquacità del protagonista e ovviamente Bob Odenkirk si rivela essere perfetto nell'interpretare il personaggio. Penso di attendere con poca pazienza l'uscita della terza stagione per sapere come si evolveranno le cose. Nel frattempo consiglio a tutti la visione, soprattutto a chi è in dubbio sull'iniziarla per paura che rovini il bel ricordo lasciato da Breaking Bad.
Voto personale: 5/5. 

lunedì 23 gennaio 2017

BREAKING BAD - Un Continuo Climax


Sono arrivato un po' tardi nella visione di questa serie che ormai ha segnato la storia. Sicuramente è già stato detto tutto da parte di recensori, critici e da parte dei fan in primo luogo. Pertanto scrivo queste mie riflessioni con l'intento di pungolare chi ancora non l'ha recuperata e chi ancora coltiva dei dubbi sull'iniziarla o meno. Breaking Bad è un continuo climax ascendente, dal primo episodio della prima stagione al finale dell'ultima. Si assiste ad un'incessante evoluzione non solo del protagonista (Walter White), ma di tutti i personaggi primari e di contorno della serie. Le figure a cui vi affezionerete, in determinate occasioni, le odierete e viceversa le figure che inizialmente odierete, man mano che la sinossi va avanti vi ci affezionerete. Si tratta di uno show in cui succede veramente di tutto tanto da lasciarvi a bocca aperta in peculiari sequenze. Per ogni situazione, per ogni frangente ci sarà una conseguenza sulla personalità di ogni carattere, ed è bellissimo vedere come qualsiasi circostanza è strettamente collegata con un'altra successiva o antecedente. Il tutto reso molto efficace da delle maestose riprese e particolari movimenti di telecamera, fino ad arrivare al finale che è praticamente un colpo allo stomaco che ti lascia completamente vuoto.
Voto personale: 5/5.

sabato 21 gennaio 2017

THE REZORT - Zombic Park


Una bella scoperta questo "The Rezort". Film da poco presente nel catalogo di Netflix che merita soprattutto la visione da parte degli appassionati delle pellicole che vedono come protagonisti i famigerati morti che camminano.  In questa proiezione dopo una guerra scatenata da un'epidemia, i nostri zombie vengono relegati in un parco, stanziato in un'isola, all'interno del quale i gitanti vengono preparati ad un solo fine: sfogarsi e divertisti piantando una pallottola in testa agli zombie. Il film prende due pieghe, la prima delle quali è abbastanza ovvia. Logicamente ad un certo punto vi chiederete che gli zombie presenti sull'isola prima o poi dovranno finire, ma è qui che il film vi fornisce la risposta e prende un'altra piega notevole. Fin dai primi minuti verrà stuzzicata la vostra curiosità, vi consiglio vivamente la visione anche per passare un'oretta e mezza in tutta tranquillità anche se in determinati momenti il film vi regalerà bei momenti di suspense in particolar modo negli ultimi 5 minuti. L'unico dato negativo è che il film non spiega come sia scoppiata l'epidemia che ha dato origine a tutto.
Voto personale: 4/5.

mercoledì 11 gennaio 2017

THE GET DOWN - Tra disagio e poesia



Rimasto entusiasta appena conclusa la visione della prima parte composta da 6 episodi. "The Get Down" è una serie originale Netflix che racconta la storia, ambientata negli anni '70, di un gruppo di ragazzi di New York, precisamente residenti nel poco confortevole quartiere del South Bronx. Le loro vicissitudini vengono raccontate con un sottofondo che muove dall'emergente cultura Hip Hop alla disco music tra graffiti, rap e meravigliosi passi di danza. Il tutto accompagnato dalla presenza e dalla menzione delle 3 figure che in quel periodo segnarono il percorso: Dj Kool Herc, GrandMaster Flash e Afrika Bambaataa. La storia è raccontata a regola d'arte, presente una fotografia eccellente e ogni episodio si apre con un'introduzione spettacolare a colpi di rime. Nulla più da aggiungere, se siete appassionati della cultura Hip Hop non potete perdere la visione da questa serie che promette di essere un capolavoro!
Voto personale: 5/5.

domenica 1 gennaio 2017

7 AÑOS - Poi la tensione crebbe


Originale Netflix strutturato sul modello de "Le Iene" di Tarantino, senza il carattere della violenza. Il film infatti è un proliferare di parole, in cui 4 soci di un'azienda colpevoli di aver commesso un crimine (non viene specificato ma probabilmente si tratta di riciclaggio), sono pronti a puntarsi il dito contro per vedere a chi addossare la colpa e salvare l'azienda. I soci fin dall'inizio erano molto amici, ma capirete bene che dopo quanto accadrà nel film i loro rapporti non saranno più gli stessi. Non faccio spoiler, vi dico solo che se volete sapere come le cose si evolveranno...guardatelo! La tensione sale sempre di più, un notevole climax ascendente meritevole di attenzione. E bravo Netflix!
Valutazione personale: 4/5